Hai mai sentito parlare del Solarpunk? Noi della redazione di Future Brain ci siamo imbattuti per la prima volta in questa parola non molto tempo fa e abbiamo così scoperto di avere a che fare con un nuovo genere letterario e un recente movimento culturale… Ma quali? Cosa si cela dietro questa “strana” parola? Scopriamolo insieme.
Solarpunk: genesi di un nuovo genere letterario
Il nome di quello che originariamente è stato concepito come un nuovo genere letterario è composto dagli aggettivi inglesi “solar” (“solare”, proprio ad intendere l’energia che sfrutta la luce e il calore prodotti dal Sole) e “punk”, sull’esempio di altri generi della narrativa e del fumetto di fantascienza tipici degli anni ‘80 (e a seguire), il Cyberpunk[1] e lo Steampunk.
La prima occorrenza della parola “solarpunk” è invece databile al 2008 e rintracciabile in un articolo pubblicato su Republic of the Bees[2], un blog dedicato a questioni di economia e politica.
Nell’articolo pubblicato nel maggio del 2008, l’autore del blog stabilisce un legame tra la nascita di questo nuovo genere letterario, da lui suggerito, e il viaggio inaugurale – tenutosi nel marzo dello stesso anno – della MS Beluga Skysails, una nave cargo tedesca. Ma non una nave cargo qualsiasi… La MS Beluga Skysail è stata, infatti, la prima nave da carico ad essere trainata da una sorta di gigantesco aquilone computerizzato. Si tratta, per la precisione, di una cargo ad alimentazione ibrida, ma che grazie a questo innovativo sistema velico, chiamato per l’appunto SkySails, durante il suo primo viaggio – durato due mesi – dalla Germania alla Norvegia, passando per il Venezuela e gli Stati Uniti, è riuscita a risparmiare ben il 20% di combustibile.
Il perché di questo legame con la storia della MS Beluga Skysails può essere facilmente intuibile, ma è anche esplicitato in un vero e proprio manifesto, che spiega come il Solarpunk è un genere letterario che vuole raccontare, sotto varie forme narrative, un futuro sostenibile, sotto più punti di vista correlati tra loro: quello economico, quello energetico e quello ambientale. Oltre che con un genere letterario, abbiamo però detto di avere a che fare anche con un movimento culturale. Cerchiamo, dunque, di approfondire il significato di “solar” e soprattutto di “punk” e le ragioni dietro a questo accostamento terminologico.
Dallo Steampunk al Solarpunk: genere letterario e movimento culturale
L’autore dell’articolo su Republic of the Bees dichiara che la sua idea del Solarpunk deriva, in realtà, proprio da quella dello Steampunk, quel filone narrativo nato intorno alla fine degli anni ‘80, che tradizionalmente ambienta la fantascienza in epoca vittoriana. Pur condividendo alcuni aspetti fondamentali, però, il primo si definisce in contrapposizione al secondo. Sebbene, infatti, entrambi i generi narrativi descrivano il futuro che raccontano come una fusione di tecnologie antiche e moderne, coesistenti tra loro, la differenza principale tra i due sta nel fatto che lo Steampunk immagina una realtà alternativa mentre, invece,il Solarpunk la immagina e la progetta, racchiudendo in sé “questo dualismo tra l’essere una provocazione astratta e una proposta programmatica concreta”[3].
È così che il genere letterario sfocia in un movimento culturale, dotato di una propria visione politica ben precisa, improntata all’anticapitalismo e all’ecologismo, inclusiva, “punk” perché anarchica, teorizzante e praticante la rivolta.
Attenzione, però… Questo progetto di rivolta, presente e futura, che è il Solarpunk, non consiste nel predicare un banale ritorno alla natura, ma nel perseguire un progresso consapevole, in nome della scienza e della tecnologia, a cui, nel manifesto, si detta di ricorrere con trasparenza e democrazia. Solo così, infatti, l’essere umano potrà finalmente entrare in comunione, o meglio, in equilibrio con ogni singola unità funzionale del suo stesso ecosistema e di tutti gli altri ecosistemi naturali presenti sulla Terra.
Solarpunk: un processo in corso
Quello del Solarpunk non è, ovviamente, un fenomeno chiuso, già concluso, ma è ancora un processo in corso, già in atto nel presente, dal quale, infatti, pur avendo come obiettivo il futuro, non si svincola, perché proprio nel presente il Solarpunk ha iniziato a gettare le basi su cui costruirsi, su cui edificare, per farla esistere, la sua utopia. Allo stesso modo, anche quello con il passato, non deve essere vissuto come un rapporto di oppressione, ma piuttosto di complicità[4].
E tu conoscevi già il Solarpunk? Conosci già qualche esempio di prodotto culturale classificabile come tale? Se la risposta è no, allora speriamo di essere riusciti a incuriosirti con questo breve articolo e a convincerti a scoprirne di più.
[1] “Solarpunk”, Treccani. Consultabile al seguente indirizzo https://www.treccani.it/vocabolario/solarpunk_(Neologismi).
[2] “From Steampunk to Solarpunk”, Republic of the Bees, 27 maggio 2008. Consultabile al seguente indirizzo https://republicofthebees.wordpress.com/2008/05/27/from-steampunk-to-solarpunk/.
[3] Laura Carrer, “Il solarpunk è solo un’utopia?”, Siamomine. Consultabile al seguente indirizzo https://www.siamomine.com/che-cose-il-solarpunk/.
[4] Cfr. Ibidem.
Consigli sul tema
Autore articolo
Federica Fiorletta
Redattrice
Laureata in Lingue, Culture e Traduzione Letteraria. Anglista e francesista, balzo dai grandi classici ottocenteschi alle letterature ultracontemporanee. Il mio posto nel mondo è il mondo, viaggio – con il corpo e/o con la mente – e vivo per scrivere.