Quest’oggi alle 13:00 (orario italiano) prenderà ufficialmente il via la 32ima edizione dei Giochi Olimpici moderni Tokyo 2020. Una manifestazione nata sotto una cattiva stella, dato il rinvio dell’anno scorso a causa della pandemia di Coronavirus e le continue proteste da parte dei giapponesi che queste Olimpiadi non le avrebbero volute disputare affatto. Ma al di là delle polemiche e della situazione sanitaria – assolutamente non trascurabile – quella di Tokyo è una edizione già con alcuni primati.
Si tratta della prima, infatti, a disputarsi con un anno di ritardo rispetto al programma e a non cambiare nome, nonostante si svolgano nel 2021. Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha chiesto di lasciare inalterata la denominazione per evitare confusione e provocare ulteriori spese per il cambio di merchandising. In più, il Paese del sol levante sarà anche il primo ad ospitare cinque nuove discipline olimpiche: arrampicata, karate (ebbene sì, prima non c’era), il surf, skateboard e softball/baseball. Ma come e quanto sono cambiate le Olimpiadi di oggi da quelle del mondo antico??
Olimpiadi di ieri e di oggi: lo spirito olimpico dell’antichità
“L’importante non è vincere, ma partecipare”. È questa una delle frasi celebri con cui si racchiude lo spirito delle Olimpiadi moderne così descritto dal barone Pierre de Coubertin, promotore della prima edizione nel 1896. Tutta un’altra storia rispetto a quello che accadeva nell’antica Grecia in cui lo spirito competitivo era molto forte. E le trasgressioni si pagavano care… carissime. I Giochi olimpici antichi si disputarono per circa un millennio, a partire dal 776 a.C. sino al 393 d.C., anno in cui furono formalmente abolite dall’Imperatore Teodosio.
A monitorare la regolarità dello svolgimento delle competizioni nelle varie discipline, c’era la figura dell’ellanodico, un Magistrato e giudice sportivo che rimaneva in carico quattro anni, cioè per l’intera durata di una Olimpiade. Come “pubblici ufficiali”, gli ellanodici – solitamente erano in un numero tra 10 e 12 – dovevano prestare giuramento, indossare tunica rossa e corona d’alloro, controllare che i partecipanti fossero davvero greci (e non schiavi, donne o stranieri), decretare e premiare i vincitori e assegnare le punizioni. Chi trasgrediva alle leggi, ad esempio con una falsa partenza, veniva punito attraverso una multa o fustigazione con rami d’ulivo.
Olimpiadi di ieri e di oggi: Olimpia ed il culto di Zeus
Le competizioni sportive nell’antica Grecia avevano la funzione di rito religioso: una espressione di riguardo e di celebrazione degli dei, in special modo di Zeus, il re dell’Olimpo. Non è un caso, infatti, che le gare si disputassero nella città di Olimpia, sede, tra le varie strutture di culto, del tempio di Zeus e di Era, sua moglie.
Le competizioni abbracciavano diverse discipline, disputate secondo un ordine preciso: si iniziava con la corsa dei carri, poi quella dei cavalli montati dai fantini, seguite dalle cinque specialità del péntathlon – lancio del disco, salto in lungo, lancio del giavellotto, corsa dei 200 metri e lotta – quindi le gare di corsa, la lotta, pugilato ed, infine, il pancrazio, nel quale era permesso tutto (tranne cavare gli occhi all’avversario). Il combattimento poteva ritenersi concluso solo quando uno dei due contendenti non era più in grado di continuare, dichiarandosi sconfitto. In caso di incidenti mortali non era prevista punizione.
C’erano anche alcune gare riservate ai giovani (corsa, lotta e pugilato) e alle donne: una corsa in onore di Era, cui partecipavano solo le giovani nubili. Tutti gli atleti gareggiavano nudi e già allora si rintracciano segni che indicano che ci fosse l’abitudine di effettuare scommesse sui vincitori delle varie gare.
La riscoperta dei Giochi Olimpici
Con la riscoperta delle rovine di Olimpia, nel 1776, da parte dell’archeologo inglese Richard Chandler, si è riacceso il sogno di riportare in vita anche le vecchie competizioni sportive. Come detto, ci riuscì il barone De Coubertin a fine ‘800, con la prima edizione del 1896 organizzate ad Atene. Per mantenere inalterato il legame con il passato, ogni Olimpiade è preceduta dall’accensione della fiamma olimpica presso il tempio di Era di Olimpia. Ma negli oltre 120 anni dalla prima edizione moderna sono tanti i cambiamenti che hanno attraversato discipline e modalità di svolgimento delle competizioni. Qui alcune delle principali curiosità.
6 curiosità sulle Olimpiadi moderne
- Nell’edizione del 1900, tra le discipline incluse c’era anche il tiro al piccione. Alla fine della competizione furono contati 300 volatili uccisi. Fu la prima e ultima volta che questa gara venne disputata.
- Le donne entrarono di diritto tra gli atleti partecipanti a partire dal 1922, nell’Olimpiade organizzata a Parigi. Il numero delle rappresentanti femminili è continuato a salire fino a raggiungere il suo apice nel 2012, a Londra, competizione in cui tutti i Paesi partecipanti hanno inviato una propria delegazione femminile.
- Tra le discipline incluse nelle prime edizioni moderne c’erano anche pittura, scultura e musica. Gli “atleti” vincevano medaglie proprio come i colleghi sportivi, nel senso più stretto del termine.
- Tra le discipline che non fanno più parte delle Olimpiadi troviamo: il nuoto sincronizzato in singolo, il tiro alla fune, l’arrampicata sulla corda, la mongolfiera, il duello con le pistole, la bici in tandem, la corsa a ostacoli nuotando e il tuffo in lungo.
- Dal 1924 al 1992 le Olimpiadi estive ed invernali si sono disputate nello stesso anno fermo poi alternarsi ogni due anni su decisione del CIO. Storicamente solo una atleta è stata in grado di vincere medaglie nello stesso anno in entrambe le edizioni: la pattinatrice di velocità su ghiaccio Christa Luding.
- Le Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 sono state le prime (e finora le uniche) disputate in Sud America. Al di fuori del continente europeo e del Nord America, si contano due edizioni in Oceania (nel 1956 e nel 2000) e sei in Asia (Giappone 1964, 1972, 1998; Corea del Sud 1988 e 2018; Cina 2008). Il continente africano manca all’appello nelle competizioni olimpiche. Rinviate al 2026 anche le prime olimpiadi giovanili in programma in Senegal l’anno prossimo.
Insomma, che siate appassionati di calcio piuttosto che di basket, che amiate gli sport in piscina o l’equitazione, che sia una fantastica Olimpiade piena di soddisfazioni per i colori italiani.
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Autore articolo
Martina Shalipour Jafari
Redattrice
Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
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