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Il Coronavirus sulla pelle: uno studio italiano conferma i sospetti

I risultati pubblicati sul Journal of the American Academy of Dermatology confermano l’esistenza di sei manifestazioni cutanee da Covid19

Coronavirus sulla pelle

Già da mesi si sospettava l’esistenza di una correlazione tra Coronavirus e alcune manifestazioni cutanee. Adesso ne abbiamo la conferma. Nelle ultime settimane, infatti, uno studio italiano[1] coordinato dal Professor Angelo Marzano, ha scoperto che ci sono almeno sei manifestazioni sulla cute associabili alla Covid19, legate a vari stadi della malattia.

Come dicevamo, il sospetto che ci fosse una correlazione tra questo virus e sfoghi sull’epidermide era già forte. Nel maggio scorso l’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani[2] (ADOI) aveva messo in guardia i cittadini sulle possibili espressioni cutanee del virus. Francesco Cusano, Presidente dell’Associazione, aveva fornito alcune indicazioni: prima fra tutte quella di mantenere la calma di fronte ad un sfogo, in secondo luogo quella di consultare un dermatologo. Oggi, a oltre 7 mesi di distanza, sappiamo qualcosa di più.

Coronavirus sulla pelle: effetti indesiderati

Lo studio recente, portato avanti con il sostegno della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST), ha individuato sei manifestazioni cutanee dovute dal Coronavirus. Nello specifico, si è osservato:

  1. Un quadro clinico simile all’orticaria
  2. Un’eruzione che interessa arti e tronco simile a quella del morbillo
  3. Una simile a quella della varicella
  4. Lesioni simili a quelle provocate dai geloni
  5. Livedo reticularis, simile ad ecchimosi da trauma
  6. Vasculite con un colorito rosso e possibile insorgenza di ulcere sulle gambe.
Professori Peris - Marzano
A sinistra la Professoressa Ketty Peris. A destra il Professore Angelo Valerio Marzano.

Lo studio coordinato dal Professor Marzano è particolarmente interessante perché conferma che la cute può essere spia di una infezione da Sars-CoV-2. Per questo motivo, è fondamentale controllare ancora di più la nostra pelle, perché potrebbe metterci in guardia ed avvisarci preventivamente su quello che accade nel nostro organismo, dandoci la possibilità di muoverci in anticipo e aiutarci a fare una diagnosi precoce della malattia ed anche evitare possibili ulteriori contagi.  

Professoressa Ketty Peris, Presidente SIDeMaST e Direttrice dell’U.O.C. di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma

I dettagli dello studio del Coronavirus sulla pelle

Lo studio, condotto durante la prima ondata, nel mese di marzo, si basa su un campione di 200 pazienti provenienti da tutta Italia ed è, per numero di soggetti inclusi nella ricerca, il terzo a livello mondiale. L’obiettivo prefissato dai ricercatori era quello di associare ogni sfogo cutaneo ad un livello di gravità della malattia provocata dal Coronavirus. Il campione era strutturato in modo tale da considerare diverse variabili: sesso (il 54% del campione era maschile), età (la media era di 57 anni) al momento della comparsa della malattia, la possibile presenza di comorbidità, la comparsa o meno di manifestazioni cutanee e relativa durata, presenza di lesioni alle mucose. Alla ricerca hanno partecipato 21 centri dermatologici italiani che hanno fornito, per ciascun paziente, un quadro clinico completo.

Ebbene, il risultato di questa indagine ha portato ad una classificazione della gravità di infezione da SarsCov-2 su quattro livelli:

  1. Stato asintomatico: 31 pazienti (15,5%)rientrano in questo livello,
  2. Gravità lieve: sono 51 i soggetti inclusi in questo gruppo (25,5%),
  3. Gravità moderata: 95 (47,5%) i pazienti di questa categoria,
  4. Grave: 23 (11,5%) le persone compite dalle forme più gravi.

Il 43% dei partecipanti allo studio (86 dei 195 pazienti totali) presentava una comorbidità. Delle sei manifestazioni cutanee elencate in precedenza, l’incidenza è stata:

  1. orticarioide 13.2%,
  2. eritematosa o morbilliforme 27.4%,
  3. simile a varicella 16.2%,
  4. geloni 25.4%,
  5. ecchimosi 3.6 %,
  6. vasculite 10.7%.

Conclusioni a cui si è giunti

La durata media osservata per questi sintomi era di 12 giorni, esclusion fatta per i geloni che avevano una sintomatologia più lunga, circa 22 giorni. Sono proprio questi ultimi, i geloni, a presentarsi con maggiore frequenza tra i soggetti più giovani, perlopiù con stato asintomatico della Covid19. Gli altri rush erano collegati alle altre forme, più o meno severe, della malattia. Il Professor Marzano ha poi evidenziato come questa indagine smentisca alcuni punti:

Due importanti lavori condotti precedentemente a livello internazionale avevano dato come assunto il fatto che le lesioni della pelle più gravi fossero correlate ad una forma più grave di Coronavirus, stabilendo quindi una proporzione diretta tra sintomi cutanei aggressivi e gravità del COVID. Una corrispondenza che invece, in base ai nostri studi, non esiste: non c’è alcuna correlazione diretta tra la gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia da Sars-CoV-2. Piuttosto, una correlazione esiste tra aumento dell’età e aumento della gravità della malattia.

Ma questo non è che un trampolino di lancio per ulteriori approfondimenti. Il passo successivo, infatti, sarà capire quale sia il meccanismo attraverso il quale il virus provoca queste lesioni della cute. Insomma, la ricerca non si ferma qui!


[1] Angelo Valerio Marzano, “The clinical spectrum of COVID-19-associated cutaneous manifestations: an Italian multicentre study of 200 adult patients”, 2021. JAAD, Pre-Proof consultabile al seguente indirizzo https://www.jaad.org/article/S0190-9622(21)00166-3/pdf

[2] Quotidiano Sanità, “Covid. “Anche dalla pelle i segni dell’infezione”. Dai dermatologi le linee guida per i cittadini”, 2020. Consultabile al seguente indirizzo http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=85269

Autore articolo

Martina Shalipour Jafari - autore

Martina Shalipour Jafari

Redattrice

Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
Instancabile lettrice e appassionata di cinema.
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