Il cancro resta una delle patologie complesse che miete più vittime al mondo.
Il rapporto 2024 tratto dalla piattaforma World Cancer Day, evidenzia come la ricerca scientifica abbia compiuto passi da gigante nelle cure e nell’approccio terapeutico contro il cancro, ma la strada resta ancora lunga. Questo perché le neoplasie sono differenti e alcune ancora non si riesce a catalogarle.
Quel che è certo, però, è che alla base dell’irreversibilità di tanti tumori ci sono le metastasi.
Metastasi tumorali: cosa sono
Le metastasi sono cellule che si distaccano dal tumore originario, che è maligno, e si diffondono in tutto il resto del corpo, intaccando organi e tessuti.
Solitamente, i tumori metastatici mantengono le caratteristiche del tumore principale: se si tratta di un tumore al seno, la metastasi che si viene a formare nel polmone genererà un tumore mammario e non un tumore polmonare. Riescono a muoversi tra i tessuti perché riescono, col tempo, ad abbatterli fino a raggiungere i linfonodi più vicini. Una volta superato il “filtro” dei linfonodi, le cellule maligne si intromettono nel circolo linfatico, passando poi a quello sanguigno.
Si tratta di una vera e propria contaminazione di tutte le “strade” presti nel nostro organismo che collegano tra loro i veri sistemi.
Le metastasi vengono a crearsi generalmente in uno stadio più avanzato del tumore o nelle ricadute, anche post terapia. Il 90% delle morti è causato proprio dalla rapidità cui cui le metastasi si diffondono, generando spesso situazioni irrecuperabili.
Metastasi tumorali: un approccio innovativo
Un tumore maligno aggressivo, quando si metastatizza, passa da una forma solida e organizzata (quindi individuabile in una zona specifica) a una forma più fluida e dinamica. Questo avviene proprio quando le cellule del tumore riescono a muoversi in libertà all’interno dell’organismo.
Uno studio approfondito, condotto dai ricercatori della Queen’s University di Belfast e dalla University of Southern Denmark, ha analizzato il trascrittoma di singole cellule in pazienti con tumori metastatici e non metastatici, rivelando una “sequenza” genica comune a diversi tipi di cancro. Questa scoperta fornisce nuove informazioni sulle dinamiche cellulari e sulle reti di regolazione genica che guidano la formazione e la progressione della metastasi all’interno dell’organismo.
Nello specifico, i ricercatori hanno identificato due fattori di trascrizione, SP1 e KLF5, come regolatori chiave di questo processo. SP1 promuove la sopravvivenza, la crescita invasiva e la colonizzazione metastatica delle cellule tumorali, mentre KLF5 agisce come soppressore delle metastasi.
Inoltre, lo studio ha evidenziato come la comunicazione tra le cellule tumorali e il microambiente cellulare attraverso la via di segnalazione WNT (insieme di vie di trasduzione del segnale attraverso le proteine che trasmettono il segnale dall’esterno della cellula, attraverso recettori di superficie, all’interno della cellula) giochi un ruolo sempre più importante nella progressione della metastasi, con SP1 che guida questo processo.
Metastasi tumorali: i risultati
La ricerca ha analizzato nel dettaglio le cellule di oltre 200 pazienti con tumori, sia in fase iniziale che avanzata (metastatica), di sei diversi tipi di cancro diversi. L’analisi ha portato a una scoperta fondamentale: è stata identificata una sorta di “impronta digitale” genetica, comune a molti tumori, che permette di individuare le cellule tumorali che si stanno diffondendo nel corpo, anche quando sono ancora poche e difficili da scovare con i metodi tradizionali.
Come anticipato precedentemente, i ricercatori hanno anche individuato due proteine, chiamate SP1 e KLF5, che giocano un ruolo cruciale nella diffusione del cancro. SP1 sembra essere il “motore” che spinge le cellule tumorali a invadere altri tessuti, mentre KLF5 agisce come un freno, rallentando questo processo. L’impronta genica ha rilevato efficacemente le cellule tumorali in disseminazione e chiarito alcune le dinamiche cellulari che guidano la progressione graduale della metastasi, sia a livello pan-cancro che per ogni singola singola cellula.
In sintesi, questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il cancro, perché ha permesso di capire meglio come le cellule tumorali si diffondono nel corpo e ha aperto la strada a nuove strategie terapeutiche per bloccare questo processo.
Metastasi tumorali: passato, presente, futuro
Senza dubbio, la prospettiva di riuscire a curare e, magari, a prevenire il processo metastatico dei tumori maligni è una svolta per l’oncologia. Ad oggi, l’aspettativa di vita è in continuo aumento. Circa il 50% dei pazienti guarisce dalla malattia, o sopravvive con una diagnosi di tumore.
Questo trend positivo in Italia è aumentato dell’1,5% nell’ultimo anno ed è indicativo di come la ricerca stia riuscendo, giorno dopo giorno, a imporre un certo controllo sulla malattia, attraverso terapie bersagli, sempre più mirate e specifiche. Certo è che le percentuali cambiano da tumore a tumore, ma proprio per quelli più terribili, come prostata, polmone, seno, colon-retto e melanoma, definiti i big killer, i biologi hanno compiuto i passi più incoraggianti, ribaltando le casistiche e aprendo la strada a un futuro in cui non ci saranno più sentenze.
Fonti:
In Salute, articolo consultabile al link: https://www.insalutenews.it/in-salute/metastasi-nuovo-orizzonte-di-cura-loncologia-punta-alla-guarigione-grazie-a-terapie-innovative/
Nature Materials, Pan-cancer drivers of metastasis, studio approfondito al link: https://molecular-cancer.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12943-024-02182-w
Autore articolo

Sara Giovannoni
Redattrice
Copywriter pubblicitario, cinefila, nerd.
Cerco di vivere la vita sempre con la curiosità e lo stupore di un bambino.
Amo scrivere delle cose che mi appassionano,
ecco perché spero di pubblicare, prima o poi, il mio libro sul Giappone.
Intanto keizoku wa chikara nari.
Se volete, andate a cercare il significato!