Il 20 gennaio 2025, Donald Trump, rieletto Presidente degli Stati Uniti d’America per il secondo mandato, si insedierà ufficialmente nella Casa Bianca.
L’ex Presidente, Joe Biden lascerà definitivamente l’incarico e, con esso, una visione più unitaria degli USA.
Gran parte della campagna elettorale di Trump si è basata sulla decostruzione del cosiddetto deep state, ossia un sistema di burocrati che minavano le decisioni del governo federale. Ma vediamo insieme cosa si intende.
Deep state statunitense: che cos’è?
Abbiamo sentito spesso questo termine durante la campagna elettorale che ha portato all’elezione di Trump nel 2024. Ma cosa significa?
Per deep state si intende l’intero apparato burocratico che svolge un ruolo determinante nei processi di decision making del governo federale.
Trump ha da sempre puntato il dito contro il deep state, professando un totale sconvolgimento del sistema, nel caso in cui fosse stato eletto presidente.
Basti pensare che il governo degli USA è strutturato su un sistema burocratico gigantesco (forse peggiore di quello italiano), in cui sono presenti circa 9 milioni di impiegati suddivisi per dipartimenti, uffici e agenzie. Tra quest’ultime conoscere avrete sicuramente sentito parlare dell’FBI, della CIA e dell’EPA, che hanno il potere di prendere decisioni importanti, anche a livello esecutivo.
E sono proprio tutti questi apparati che creerebbero un “governo parallelo”, un governo nascosto che intaccherebbe e ostacolerebbe le manovre del governo “principale”.
Deep state statunitense: il the project 2025 di Trump
Ma in che modo Trump ha parlato del deep state nella sua campagna elettorale? La promessa del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America è quella di drenare il più possibile questo apparato burocratico, portandolo di fatto a una decostruzione quasi totale.
Il piano per attuare questo capovolgimento di sistema sarebbe stato stilato in un documento denominato The project 2025. In effetti, c’è da dire che Trump non ha mai discusso apertamente dell’esistenza di questo documento, ma fonti vicine dichiarano la partecipazione certa del vice presidente eletto J.D. Vice alla sua stesura.
Tra gli obiettivi di questo piano c’è quello di smantellare l’Administrative state e di resistere molto più potere al popolo (self governance).
Per riuscirci, il project 2025 punta a far fuori il Pendleton civil service act del 1883. Si tratta di uno degli atti più significativi emanati dal governo americano e stabilisce la scelta degli impiegati statali attraverso concorsi pubblici. Tali concorsi sono gestiti dalla US Civil Service Commission e tutti gli impiegati sono protetti dal licenziamento per motivazioni politiche.
Tuttavia, secondo gli autori del documento The project 2025, avrebbe spostato gran parte del policy making verso le agenzie governative.
Deep state statunitense: il ruolo del Pentagono
Già in passato, il Pentagono ha svolto un’importante ruolo di mediazione e di moderazione nei confronti del Presidente degli Stati Uniti e, in particolar modo, proprio nei confronti di Donald Trump.
Ci sono stati spesso degli scontri con il reparto militare, ma questa volta la manovra del neo Presidente sarà più ferma e centrata, con il coinvolgimento ai vertici di personalità a lui molto fidate.
Non a caso, Pete Hegseth, ex-militare ed ex- presentatore di FOX News, si ritrova a ricoprire una delle cariche più alte al Pentagono e sarà cruciale per il raggiungimento degli obiettivi presenti nell’agenda trumpiana.
Deep state statunitense: poche previsioni, ma buone?
Difficile dirlo. Quel che è certo, ci sarà un vero e proprio cambio generazionale delle figure più rilevanti poste al governo fino a questo momento.
Non dimentichiamo, poi, che il potere passa anche per i grandi del tech. L’introduzione di Elon Musk a capo del DOGE (Department of Government Efficiency) è l’azione concreta che dimostra come Trump abbia deciso di sbarazzarsi dell’apparato burocratico precedente, per aprirsi a una nuova visione (politica) degli Stati Uniti.
Fonti: Il caffè geopolitico; geopolitica.info; Orizzonti politici
Autore articolo
Sara Giovannoni
Redattrice
Copywriter pubblicitario, cinefila, nerd.
Cerco di vivere la vita sempre con la curiosità e lo stupore di un bambino.
Amo scrivere delle cose che mi appassionano,
ecco perché spero di pubblicare, prima o poi, il mio libro sul Giappone.
Intanto keizoku wa chikara nari.
Se volete, andate a cercare il significato!