Oltre 4 milioni di voli privati attraversano i nostri cieli, ogni anno; ciascuno di essi causa un quantitativo di emissioni di CO2 anche superiori a quelle annuali di un singolo cittadino. Questa la valutazione di Stefan Gössling, studioso del comportamento dei trasporti e il cambiamento climatico presso la Linnaeus University di Kalmar, in Svezia. Gössling e i suoi colleghi hanno recentemente pubblicato uno studio sulla rivista scientifica Communications Earth and Environment[1] valutando l’impatto dei voli privati sull’inquinamento da CO2.
Voli privati: i dati dello studio
Il numero di voli privati è in aumento da 5 anni a questa parte e solo nel 2023 è stato del 28,4%. Questa analisi si basa su dati provenienti da quasi 26.000 aeromobili privati, registrati in tempo reale, in un periodo compreso tra il 2019 e il 2023. Non solo, ad aumentare è stata anche la distanza media dei singoli voli che ha portato, di conseguenza, ad un aumento delle emissioni di CO2 da 10,7 milioni a 15,6 milioni di tonnellate.
Nota positiva, invece, per il consumo medio di ogni singolo aeromobile che scende. Un dato giustificabile, dicono gli esperti, dal miglioramento delle tecnologie che portano ad un miglioramento delle prestazioni. Ma c’è poco da sorridere. Gli esperti sono preoccupati. Nonostante le cifre siano relativamente contenute rispetto alle emissioni globali, preoccupa l’impatto che un singolo individuo può avere rispetto a un suo pari.
Voli privati: rotta per…?
Cos’altro scopriamo da questo studio? Un dato interessante è che è stato scoperto che più di due terzi di tutti i jet privati analizzati hanno base negli Stati Uniti[2]. Ma non è tutto. Osservando i dati di volo, si è osservato che gli spostamenti con voli privati avvengono principalmente attorno ai grandi eventi mondiali.
172 dei 595 aerei privati che hanno volato in direzione del World Economic Forum del 2023 a Davos, in Svizzera, furono visti anche al Festival del cinema di Cannes in Francia lo stesso anno. La COP28 è stata causa di 291 voli privati, che hanno rilasciato circa 3.800 tonnellate di CO2[3]. Un paradosso, ci concederete questa licenza, se si considera che l’obiettivo delle COP (Conference of Parties)[4], la riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC), serve proprio a discutere di ambiente e a individuare strategie per ridurre l’impronta di carbonio sul pianeta.
Ridurre l’impronta di carbonio? È una questione sociale
Lo studio condotto da Gössling e colleghi dimostra anche la percorrenza media di molti voli era di circa 500km, una distanza non eccessiva che può essere coperta utilizzando altri mezzi di trasporto. Il più efficace e sostenibile è di certo il treno. Molti Paesi stanno cominciando a riflettere e ad agire su questo fronte. La Francia è uno tra questi ma anche l’Italia ha avviato una valutazione. È stato osservato, ad esempio, che ben 12 tratte aeree interne italiane potrebbero essere sostituite da viaggi in treno con un costo, in termini di tempo, che non superi il 20%[5].
Mentre le istituzioni e buona parte dei cittadini optano per soluzioni con minore impatto ambientale, lo stesso non vale per tutti. “[…] i jet privati, utilizzati solo dallo 0,003% della popolazione, hanno rappresentato quasi il 2% delle emissioni del settore. I peggiori trasgressori […] possono inquinare 550 volte di più della persona media in un dato anno solo attraverso i viaggi in jet privati”[6]. Insomma, chi ha una ricchezza superiore può avere un’incidenza compresa tra le cinque e le nove volte in più in termini di emissioni, rispetto a un cittadino qualunque.
Voli privati: uno sguardo sul futuro
Gli scienziati vorrebbero andare più in profondità nell’analisi di questi dati, valutando anche i livelli di metano e anidride solforosa emessi dai voli privati. Una strategia, questa, necessaria a mettere nero su bianco quanto i benestanti possano incidere sull’ambiente e, in qualche modo, metterli di fronte alle proprie responsabilità. Sarà sufficiente?
[1] Gössling, S., Humpe, A. & Leitão, J. C. Commun. Earth Environ. 5, 666 (2024). Articolo integrale disponibile a questo link: https://www.nature.com/articles/s43247-024-01775-z
[2] Noah Haggerty, “Emissions from private jets are skyrocketing. Monitoring them is about to get much harder”, LA Times. Articolo integrale disponibile a questo link: https://www.latimes.com/environment/story/2024-11-07/co2-emissions-from-private-jets-are-skyrocketing
[3] Gössling, S., Humpe, A. & Leitão, J. C. op.cit.
[4] COP, Affari Europei, consultabile a questo link: https://www.affarieuropei.gov.it/it/comunicazione/euroacronimi/cop-1/#:~:text=COP%20%C3%A8%20l’acronimo%20di,on%20Climate%20Change%2C%20UNFCCC).
[5] Maria Paola Pizzonia, “Addio a questi voli se c’è il treno come alternativa, le conseguenze per l’Italia”, Money, 2024, Articolo integrale disponibile a questo link: https://www.money.it/addio-questi-voli-treno-come-alternativa-conseguenze-italia
[6] Noah Haggerty, op.cit.
Autore articolo
Martina Shalipour Jafari
Redattrice
Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
Instancabile lettrice e appassionata di cinema.
Se volete rendermi felice regalatemi un libro
o portatemi a vedere un bel film.