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“Ma come fate a dire che qui è tutto normale”

Ghali a Sanremo ha vinto in umanità, perché gridare la pace non deve far paura

guerra

Si è concluso da ormai qualche giorno il festival di Sanremo 2024, che ha visto trionfare la giovane figlia d’arte Angelina Mango a discapito dell’amatissimo (e favorito) rapper partenopeo Geolier.

L’edizione di quest’anno si aggiudica sicuramente un posto tra le più belle edizioni del festival dal punto di vista dell’intrattenimento: ci ha regalato hit stupende che risuoneranno ovunque (soprattutto nella nostra testa) per tutta l’estate; abbiamo assistito a scene divertentissime che vanno da Amadeus che urla “la Sieeeeed” anche se deve sbrigarsi a elencare tutti i codici dei cantanti durate la serata finale; a Mamhood che risponde ai giornalisti che la sua canzone “Tuta Gold” parla semplicemente di una tuta color gold; passando per Teresa Mannino che fa letteralmente quello che le pare per una serata intera facendo ridere milioni di italiani.

Ma Sanremo 2024 verrà ricordato sicuramente anche per le numerose polemiche che lo hanno contraddistinto. Una tra le tante è la “faida” mediatica che vede protagonisti Angelina Mango e Geolier, accusato di averle rubato la vittoria durante la serata delle cover, per i numerosissimi voti ricevuti dai suoi compaesani napoletani. Ma non è questa la polemica di cui voglio parlare oggi.

La questione che ha “infastidito” la Rai radio televisione italiana è un’altra: Ghali e l’alieno Rich in diretta su Rai1 mandano un messaggio potentissimo pronunciando le parole “stop al genocidio. Ma chi è Ghali?

Ghali Amdouni, 30 anni è un cantautore e rapper italiano, nato a Milano da genitori tunisini.
Questo giovane ragazzo, in più di 10 anni di carriera ha sempre seguito un filo conduttore nei suoi testi: la forte appartenenza alla patria italiana, senza mai dimenticare le origini tunisine che lo hanno segnato e che hanno formato il so background di uomo e artista.
Ghali scrive da sempre testi intonsi di temi sociopolitici e culturali e, quest’anno, ha portato sul palco di Sanremo “Casa mia”, una canzone bellissima, dalle sonorità inconfondibili e soprattutto con un messaggio ben chiaro: “casa mia o casa tua, che differenza c’è? Non c’è.”

Per tutte e 5 le serate del festival, ad accompagnare il giovane rapper c’è stato un personaggio d’eccezione: lo stiloso e dolcissimo alieno Rich Olino, mascotte del brano, che ci ricorda che non importa che tu sia italiano, tunisino, cinese, brasiliano, o un alieno di un’altra galassia: “sto già meglio se mi fai vedere il mondo come lo vedi tu”. Tutte parole, quelle che riporto, che ci fanno capire la forte carica emotiva del brano presentato da Ghali, che è arrivato quarto, ma che ha vinto in umanità e coraggio.

Le parole pronunciate in finale hanno scatenato un forte caso mediatico, i dirigenti RAI hanno fatto leggere a Mara Venier a “Domenica In”, lo speciale su Sanremo che tradizionalmente viene trasmesso il giorno dopo la fine del festival, un comunicato in cui l’ambasciatore israeliano condanna lo schieramento di Ghali sul palco dell’Ariston, che ha subito in un certo senso una censura bella e buona. Ghali risponde a gran voce, portando avanti il suo obiettivo e il suo messaggio: la gente sente di perdere qualcosa se dice “viva la pace”.

L’audience sul web è, forse per la prima volta, tutta unita, forte e coesa nel sostenere l’importante valore delle parole di Ghali: repost, commenti, messaggi di sostegno, disegni dei bambini; più di 1 milione di followers hanno iniziato a seguire l’artista sui social.

Le persone hanno apprezzato il coraggio di un ragazzo che canta a gran voce e a testa alta “sono un italiano vero” e allo stesso tempo si schiera contro i soprusi degli orrori della guerra. Lo fa in maniera dolce, elegante, senza offendere e senza fare troppo rumore. Ma il rumore si sente forte e chiaro nelle reazioni delle masse, che non vogliono far finta di nulla.

Ancora adesso, a distanza di una settimana, lo sgomento per quell’assurda decisione presa dalla Rai riecheggia su tutti i social.
Ghali non sarà arrivato primo a Sanremo (anche se molti di noi ci credevano, me compresa), ma è sicuramente arrivato primo nel cuore di milioni di italiani e ha sicuramente compiuto la missione che si era prefissato prima di partecipare al festival: mandare un messaggio per smuovere qualcosa in un mondo che ormai sembra sempre più statico di fronte ai problemi VERI della vita.
E se il mondo è sempre più statico, “il cielo è blu blu blu, molto più blu”.

Grazie Ghali.


Autore articolo

giada

Giada Giovannoni

Redattrice

Laureanda in Media, comunicazione digitale e giornalismo,
sono un’appassionata di cinema e della cultura pop.
 

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