Internet ci ha letteralmente aperto una finestra sul mondo, con la possibilità di viaggiare lontano solo attraverso un click. I social network ci hanno permesso di raggiungere le persone, ovunque si trovino, accorciando le distanze fisiche ma, forse, col tempo aumentando quelle emotive.
La tecnologia non si ferma, anzi, corre velocissima e l’ultima, innovativa, sorpresa arriva da diverse realtà di ricerca tecnologica e permetterà a tutti noi di godere di una carezza anche a milioni di chilometri di distanza e non solo.
E-skin: la pelle elettronica dalle mille possibilità
Indentificare un solo inventore di questa e-skin, ossia la pelle elettronica, è difficile in quanto tantissimi ricercatori di università differenti, provenienti da diverse parti del mondo, hanno iniziato a lavorarci, contemporaneamente oppure no. Era solo questione di tempo, infatti, prima che questo prodotto venisse alla luce: il passo successivo naturale legato all’intelligenza artificiale, ai sensori, all’identità digitale che diventa sempre più reale.
Dal punto di vista puramente tecnico e tecnologico, l’e-skin è creata da un particolare materiale, poliimmina, in aggiunta a nanoparticelle in argento che le conferiscono elasticità, stabilità chimica e conducibilità elettrica[1].
Ma la vera eccezionalità di questa pelle sta nella possibilità di riciclarla al 100%, utilizzando i materiali di scarto per creane una da zero. Basterà infatti, immergere l’e-skin in una soluzione di etanolo per far sì che gli elementi che la compongono si dividano (letteralmente)[2], pronti per essere trasformati nuovamente in pelle elettronica.
Questo garantisce un riutilizzo completo di ogni parte (e nanoparticella) utilizzata in fase di costruzione, azzerando lo spreco e abbattendo i costi di produzione. Quest’ultimo punto non è da sottovalutare. Tale invenzione potrebbe aprire le porte a numerose applicazioni, dal campo medico a quello spaziale, fino a quello della comunicazione in tutti i sensi.
E-skin: gioco sulle prospettive future
Proviamo a immaginare in che modo questa innovativa pelle potrebbe essere utilizzata nei diversi settori.
I ricercatori, naturalmente, hanno già vagliato l’ipotesi di utilizzare l’e-skin in combinazione con le protesi meccaniche che vanno a sostituire un arto perduto. Questa nuova pelle potrebbe ricoprire completamente le protesi, conferendo non solo un aspetto più simile all’arto umano, ma grazie all’integrazione sensoriale sarà possibile avvertire la pressione o la temperatura[3].
Nell’ambito della comunicazione, dove per comunicazione intendiamo “TUTTO”, l’e-skin troverà il suo posto in connubio con qualche altro dispositivo elettronico che consentirà di percepire le sensazioni tattili anche a distanza. Basti pensare all’enorme progetto del Metaverso, che include non solo “social networking”, ma anche attività vere e proprie, aziende, realtà che potranno utilizzare questa nuova pelle per organizzare eventi immersivi come non mai.
Se poi ci affacciamo sul settore dei videogame, diventa estremamente semplice immaginarne i possibili utilizzi: anche in questo caso, l’immersione nella realtà virtuale diventerebbe totale, con la possibilità di percepire l’universo circostante (scenari freddi, scenari caldi, la brezza di una spiaggia, i colpi di un combattimento, la stretta di mano di un alleato…).
Se vogliamo spingerci ancora un po’ oltre, l’e-skin di sicuro troverebbe un posto interessante anche nel mercato del sesso e del porno, attraverso sex toys davvero innovativi e rivoluzionari e, naturalmente, una fruibilità tutta nuova dei contenuti video.
Per adesso ci fermiamo qui con l’immaginazione, ma non c’è dubbio che, una volta sviluppata la versione definitiva e migliorata di questa pelle elettronica, qualcosa nel mondo cambierà. Non ci credete? Staremo a vedere!
[1] Articolo, Rehealable, fully recyclable, and malleable electronic skin enabled by dynamic covalent thermoset nanocomposite, science advanced, consultabile al seguente link: www.science.org/doi/10.1126/sciadv.aaq0508
[2] Ibidem.
[3] Wired, E-skin, la pelle artificiale che si autoripara, articolo consultabile al seguente link: www.wired.it/scienza/biotech/2018/02/12/e-skin-pelle-artificiale/
Autore articolo
Sara Giovannoni
Redattrice
Copywriter pubblicitario, cinefila, nerd.
Cerco di vivere la vita sempre con la curiosità e lo stupore di un bambino.
Amo scrivere delle cose che mi appassionano,
ecco perché spero di pubblicare, prima o poi, il mio libro sul Giappone.
Intanto keizoku wa chikara nari.
Se volete, andate a cercare il significato!