Recentemente, abbiamo sentito parlare moltissimo di AI, o intelligenza artificiale.
Il web si è riempito di immagini, pubblicità, ritratti realizzati con software ultra smart in grado di dare vita a cose incredibili, avviando una dibattito su quanto l’intelligenza artificiale diventerà preponderante nella nostra quotidianità e quali potrebbero essere i passaggi successivi di questa evoluzione che, mai come adesso, sta correndo velocissima. Ma l’AI, oltre a scrivere testi di senso compiuto e creare illustrazioni strabilianti, ha anche altre applicazioni, di natura scientifica[1], in grado di aprirci la strada verso nuove scoperte.
Un software decodifica la regolazione genica delle cellule
Innanzitutto, per regolazione genica[2] delle cellule si intende l’attivazione o la disattivazione di determinati geni in risposta alle esigenze della cellula o dell’organismo. In questo modo, le cellule sottoposte a mitosi si differenziano, o in termini più specifici, si ‘specializzano’.
L’obiettivo di alcuni ricercatori è quello di indagare nel profondo come avviene questo cambiamento e capire in che modo i circuiti regolatori dei processi di una cellula sono cablati tra loro.
Su questo fronte di studi c’è Emily Miraldi, biologa computazionale al Cincinnati Children’s Hospital in Ohio, che insieme al collega Richard Bonneau e all’immunologo Dan Littman, nel 2006 crea un software di modellazione computazionale chiamato Inferelator1 in grado di controllare l’espressione genica delle cellule, tracciando una vera e propria mappa delle informazioni da cui attingere[3].
Un software davvero ingegnoso, ma che presenta dei limiti in quanto si parla di sistemi complessi in perenne mutamento.
Upgrade della tecnologica di trascrizione
Proprio da quei limiti, il teamdi biologi riesce a dare al software la svolta necessaria, inserendo nuovi dati che inibiscono l’effetto di alcune proteine capaci di bloccare i fattori di trascrizione. In questo modo, ai ricercatori è visibile il percorso comportamentale delle cellule e diventa più semplice indagare la loro ‘specializzazione’.
Il segreto infatti è nella loro cablazione, come sottolinea Emily Miraldi, e il software AI, in questo senso, è di grande supporto per la rapidità con cui può confrontare la rete di dati, tracciando mappature sempre più accurate[4].
[1] Per un approfondimento sull’intelligenza artificiale e gli impatti che ha o potrebbe avere sulla società potete consultare l’articolo al seguente link: blog.osservatori.net/it_it/intelligenza-artificiale-funzionamento-applicazioni
[2] Regolazione genica, Wikipedia.org
[3] Jeffrey M. Perkel, Smart software untangles gene regulation in cells, set. 2022, nature.com/articles/d41586-022-02826-1?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=6029f01091-briefing-dy 20220907&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-6029f01091-46136706
[4] Ibid., Jeffrey M. Perkel, nature.com
Autore articolo
Sara Giovannoni
Redattrice
Copywriter pubblicitario, cinefila, nerd.
Cerco di vivere la vita sempre con la curiosità e lo stupore di un bambino.
Amo scrivere delle cose che mi appassionano,
ecco perché spero di pubblicare, prima o poi, il mio libro sul Giappone.
Intanto keizoku wa chikara nari.
Se volete, andate a cercare il significato!