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Chicxulub: l’asteroide che ha segnato l’inizio dell’era dei mammiferi

Nuovi studi sono stati in grado di stabilire il periodo di impatto nella stagione primaverile: sopravvissute solo le specie in grado di adattarsi all’apocalisse

Chicxulub- dinosauri

Già a fine ‘800, quando vennero rinvenuti i primi resti fossili nello stato del New Mexico, gli scienziati si erano domandati come fossero andate le cose quel giorno di 66 milioni di anni fa quando il meteorite Chicxulub spazzò via circa il 95% delle specie viventi sulla Terra. Ovviamente, a quel tempo molte delle cose che oggi sappiamo erano ben lontane da essere comprese ma che un evento traumatico aveva scosso il pianeta e i suoi abitanti, questo era certo.

Nei decenni, attraverso scavi e analisi di laboratorio sempre più sofisticate, siamo riusciti a fornire molte risposte ai tanti perché ma le nostre conoscenze sull’estinzione dei dinosauri sono ben lontane dal potersi ritenere complete. Un recente studio guidato da scienziati dell’università Vrije di Amsterdam insieme all’ateneo svedese di Uppsala, è stato in grado di stabilire in che periodo dell’anno sia caduto l’asteroide Chicxulub. Grazie all’analisi sui fossili di pesci rinvenuti in un deposito del tardo Cretaceo situato nel Dakota del Nord i ricercatori hanno stabilito il momento dell’impatto nel periodo primaverile.

Chicxulub: un lungo inverno dal quale sono emersi vincitori i mammiferi

La conoscenza di questa informazione può aiutarci a comprendere il motivo per cui alcune specie siano sopravvissute al lungo inverno da impatto che è seguito. 66 milioni di anni fa un asteroide delle dimensioni del Monte Everest si è scontrato con la Terra, all’altezza di quella che oggi identifichiamo come la penisola dello Yucatán in Messico, sprigionando l’energia di un miliardo di bombe atomiche[1].

L’impatto ha causato un buco nella crosta terrestre profondo 16km e largo 160km, provocando un enorme tsunami che ha travolto tutto ciò che incontrava lungo il percorso. Non solo. Incendi, terremoti, eruzioni hanno scosso l’intero pianeta. Vittime celebri sono stati i dinosauri, a quel tempo i dominatori indiscussi. Ma non sono stati gli unici a subire le conseguenze del cataclisma.

Molti ritengono che i mammiferi siano comparsi dopo la fine dell’Era dei dinosauri ma non è così. Le due classi animali hanno convissuto per lungo tempo prima della caduta del meteorite Chicxulub ma a quel disastro sono sopravvissuti e hanno prosperato solo alcuni mammiferi.

Chicxulub: un’onda ci seppellirà tutti

Secondo gli esperti l’impatto dell’asteroide ha provocato onde di tsunami alte dieci metri che hanno investito le terre circostanti, travolgendo tutto ciò che incontravano lungo il loro percorso. Il frutto di questo evento è osservabile in diversi siti statunitensi, composti da uno spesso strato di sabbia e strutture sedimentarie complesse con all’interno resti fossili. Da questi sedimenti, ad esempio, gli studiosi hanno scoperto che i pesci rinvenuti sono morti all’istante[2].

Ma oltre alla fauna ittica e ai reperti di varie specie di dinosauri, sono stati rinvenuti anche molti esemplari di mammiferi. Tra 201 milioni e 66 milioni di anni fa, infatti, moltissimi di loro, delle dimensioni non più grandi di un tasso, hanno vissuto all’ombra dei giganti dell’epoca. È in questo periodo che i primi mammiferi hanno sviluppato un sistema dentario, il metabolismo a sangue caldo e la capacità di nutrire la prole con il latte.

Nelle varie ramificazioni di famiglie e sottofamiglie che si sono sviluppate, sono andati a crearsi i tre grandi lignaggi di mammiferi ancora oggi esistenti:

  • i monotremi che depongono le uova;
  • i marsupiali, che danno alla luce piccoli deboli che si sviluppano ulteriormente in una sacca;
  • i placentati, che partoriscono cuccioli più grandi.

I nostri antenati

La loro lotta per la sopravvivenza, in un ambiente così ostile come lo era la Terra dopo l’impatto con Chicxulub, non è stata facile. Anche i mammiferi hanno dovuto combattere e modificare le proprie abitudini per adattarsi. Le specie in grado di prosperare nonostante tutto erano più piccole delle altre specie di mammiferi del Cretaceo ed avevano una dieta generalista, in grado di adattarsi alle possibilità alimentari offerte dalla Terra post-impatto.

terra

“Il Purgatorius, con cuspidi molari gentili per mangiare frutta e caviglie altamente mobili per aggrapparsi e arrampicarsi sugli alberi, era uno dei primi membri della linea dei primati. Esso, o forse un altro euteriano strettamente imparentato, era il nostro antenato”[3].

Tuttavia, continuano gli esperti, in alcuni casi non si trattava di specie particolarmente intelligenti. Lo si è capito grazie alle scansioni TC del cervello, delle orecchie e di altre strutture neurosensoriali di alcuni fossili. I primi placentati sono diventati grandi troppo velocemente rispetto al cervello che inizialmente non riusciva a tenere il passo. Il rapporto volume cerebrale-massa corporea, dunque, era squilibrato a sfavore del primo. Solo in un periodo successivo, l’Eocene, i placentati arcaici hanno cominciato a mutare verso nuove forme più moderne, simili alle specie che piano piano hanno preso possesso del pianeta. Dai pipistrelli ai cavalli, dalle balene a noi uomini.


[1] Steve Brusatte, “How Mammals Conquered the World after the Asteroid Apocalypse”, Scientific American, 2022. Consultabile al seguente indirizzo: How Mammals Conquered the World after the Asteroid Apocalypse – Scientific American

[2] Barbara Paknazar, “L’asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri cadde in primavera”, Il Bo Live, 2022. Consultabile al seguente indirizzo: L’asteroide che portò all’estinzione dei dinosauri cadde in primavera | Il Bo Live UniPD

[3] Steve Brusatte, op. cit.

Autore articolo

Martina Shalipour Jafari

Martina Shalipour Jafari

Redattrice

Giornalista pubblicista ed esperta di comunicazione digitale.
Instancabile lettrice e appassionata di cinema.
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